Una «pizza riparatrice» a Tokyo per fidanzati giapponesi truffati a Roma

La pace tra Roma e Tokyo alla fine sarà firmata in una pizzeria... della capitale giapponese


14/09/2009

una «pizza riparatrice» a tokyo per fidanzati giapponesi truffati a romaLa pace tra Roma e Tokyo alla fine sarà firmata in una pizzeria... della capitale giapponese
Ebbene sì, il brutto incidente diplomatico (e turistico) del conto-truffa da 695 euro servito lo scorso 19 giugno a una coppietta nipponica al termine del pranzo al ristorante «Il Passetto», si chiuderà la prossima settimana di fronte a una saporita margherita con bufala. Yasuyuki Yamada, 35enne vittima con la sua fidanzata, ha accettato di incontrare il vicesindaco di Roma con delega al turismo, Mauro Cutrufo, che andrà a Tokyo per promuovere la capitale alla fiera internazionale del turismo. Yamada spiega di «aver accettato l'invito fattogli attraverso l'ambasciata» e di «voler chiudere la storia, evitando che si continui a scrivere male dell'Italia».
«L'amore dei giapponesi verso Roma è innegabile - ha detto Cutrufo, che mercoledì 16 settembre si recherà a Tokyo- e supera anche l'isolato sventurato incidente nel quale è incappato a Roma il signor Yasuyuki Yamada, che con cui desidero pranzare in un ristorante italiano». L'incontro, secondo le previsioni, si dovrebbe tenere sabato 19 settembre in mattinata, con la «riconciliazione» festeggiata in una famosa pizzeria di Tokyo, con tanto di mozzarella di bufala e forno a legna. «Mi è capitato di guardare diverse volte su Internet - spiega Yamada - di leggere cose negativa sull'Italia, ma anche critiche su quello che mi è capitato e sulle interpretazioni del mio comportamento. Addirittura ipotizzando che io abbia scelto cosa mangiare quella famosa sera, a piacimento e le cose più costose. Sono dispiaciuto e vorrei risolvere questo caso una volte per tutte». Per questo, con lo scopo di chiudere la vicenda una volta definitivamente, «ho accettato di incontrare il vicesindaco di Roma».
Dopo la notizia del conto da capogiro ai due connazionali, il quotidiano Asahi Shimbun (secondo quotidiano del Sol Levante) aveva denunciato il calo di visitatori nipponici verso l'Italia a causa dei «servizi scadenti» e dei «prezzi illegali». Un'accusa cui aveva risposto il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, invitando la giovane coppia a tornare nella Capitale, a spese del governo italiano. Ma i due turisti nipponici avevano risposto con un sincero ringraziamento e un cortese rifiuto. Yamada aveva definito l'offerta di tornare in Italia come ospiti del governo «una spesa inutile fatta con le tasse del popolo italiano». «Tutto sommato - afferma - il viaggio in Italia è stato bello. Ringrazio, ma non ho alcuna intenzione di accettare, anche se arrivasse l'offerta formale. È la mia decisione. Certo che mi piacerebbe visitare ancora l'Italia, a mie spese. Le persone che fanno truffe esistono in tutto il mondo».
Carlotta De Leo – www.corriere.it



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